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La rivista annuale di Innosuisse 2022

Sviluppo collaborativo in tutti i continenti

Negli uffici di MyLiveZone AG a Ipsach, Berna, molti armadietti sono affiancati uno accanto all’altro. Dietro le porte di vetro si vedono scatole quadrate di varie dimensioni da cui escono cavi colorati; tante piccole luci lampeggiano.

È un centro di formazione per diverse aziende industriali. Invece di riunire programmatrici e programmatori nonché tecniche e tecnici in una stanza e spiegare loro come gestire i prodotti nella fase precedente il montaggio, le aziende svolgono le formazioni sui prodotti e le presentazioni di dispositivi tecnici da qui, in modo completamente digitale. «Le nostre e i nostri clienti industriali hanno il prodotto da qualche parte. La persona che ci lavora è da tutt’altra parte. Grazie alla nostra tecnologia, è possibile colmare la distanza tra loro», afferma Thomas Zürcher, fondatore e CEO di MyLiveZone AG.

«Con il nostro progetto abbiamo dimostrato che le aziende decentralizzate possono accelerare lo sviluppo di prodotti con componenti hardware e software e quindi arrivare più velocemente sul mercato con i loro prodotti.»

Thomas Zürcher

Fondatore e CEO di MyLiveZone AG

In pochi secondi il Remote Center di Ipsach consente di accedere ovunque, anche agli impianti più complessi. «Le nostre e i nostri clienti devono attrezzare una sala solo una volta e possono poi utilizzarla in tutto il mondo». La clientela di MyLiveZone comprende non solo grandi gruppi tecnologici, ma anche aziende di tecnologia medica. In passato, le persone che operano sulle apparecchiature radiologiche dovevano viaggiare in mezzo mondo per imparare dal costoso dispositivo di formazione.

Proprio come se si fosse accanto al prodotto

Un live stream consente di osservare i prodotti e l’ambiente circostante in tempo reale. «Ogni persona ha anche la possibilità di utilizzare il prodotto da sola con il computer. Può programmare, presentare oppure osservare dal vivo ciò che fa la macchina. E quindi ha le stesse opportunità che avrebbe se fosse accanto al prodotto.»

MyLiveZone è nata nel 2010 all’Università di Scienze applicate di Berna. «All’epoca il concetto di formazione a distanza era ancora difficile da spiegare», afferma Thomas Zürcher. Nel frattempo, gran parte delle aziende industriali deve affrontare il tema dell’automazione e della robotica. «Con la digitalizzazione della produzione industriale, le macchine e i prodotti hanno bisogno di un numero sempre maggiore di parti del sistema e di componenti elettronici che vanno poi anche utilizzati. E, per questo, l’utenza deve ricevere la relativa formazione.»

Queste scatole sistemate presso la sede di MyLiveZone consentono alle aziende industriali di tutto il mondo di accedere alle macchine e di interagire con esse in tempo reale.

Sviluppare insieme a prescindere da luogo e fusi orari

Nell’ambito di un progetto internazionale di Innosuisse, che si è concluso alla fine del 2022, la PMI bernese ha dimostrato che la sua tecnologia può essere utilizzata non solo per la formazione online dal vivo, ma anche per lo sviluppo congiunto di un prodotto in più continenti. Il progetto, approvato nel quadro di un bando di concorso congiunto indetto da Innosuisse e dall’agenzia brasiliana EMBRAPII 2020, ha consentito alle professioniste e ai professionisti svizzeri e brasiliani di sviluppare, testare e integrare con successo componenti software in un prototipo hardware nei diversi continenti.

Da parte svizzera sono stati coinvolti, oltre a MyLiveZone, il partner di ricerca Switzerland Innovation Park di Bienne e lo specialista software cencerus AG con sede principale nel comune urano di Schattdorf. Insieme al partner attuatore brasiliano Altus AG, produttore di componenti di automazione per l’industria, hanno dimostrato che l’ingegneria collaborativa è possibile in modo efficiente a prescindere dal fuso orario. Le competenze specialistiche possono essere facilmente condivise tra i vari continenti. «Le professioniste e i professionisti in Svizzera si sono praticamente fusi con quelli della sede centrale di Altus in Brasile.»

«Durante lo sviluppo di un prodotto, è necessario un coordinamento costante tra i team hardware e software», afferma Thomas Zürcher. E continua: «I due team di sviluppo sono costantemente in contatto, adattano, testano, forniscono feedback ecc. Si tratta di un processo iterativo». Le persone che si occupano dello sviluppo del software hanno bisogno di effettuare alcune operazioni direttamente sull’hardware. La soluzione hardware è stata installata presso la sede centrale di Altus in Brasile. Ora, invece di inviare il prodotto da un Paese all’altro, i due team possono collaborare online grazie alla tecnologia innovativa di MyLiveZone.

I team di sviluppo in Brasile e Svizzera sono entrati in contatto tra loro nel pomeriggio, ora svizzera, tramite videoconferenza per discutere dei dettagli e pianificare le fasi successive. Per il resto della giornata sono stati in grado di lavorare indipendentemente sullo stesso prodotto. «La collaborazione con il partner brasiliano è stata piacevole e molto benevola.»

Thomas Zürcher, CEO di MyLiveZone, illustra come gli specialisti dislocati in diversi computer possono avere accesso a un prodotto e lavorarvi al contempo.

Una situazione vantaggiosa per tutti

«Con il nostro progetto abbiamo dimostrato che le aziende decentralizzate possono accelerare lo sviluppo di prodotti con componenti hardware e software e quindi arrivare più velocemente sul mercato con i loro prodotti», afferma l’amministratore delegato di MyLiveZone. E aggiunge: «Non appena il prodotto è pronto per la produzione in serie, dispongono già di una postazione di lavoro online in cui le specialiste e gli specialisti di tutto il mondo possono essere formati in aule virtuali» (vedi sotto).

Soprattutto in tempi di difficoltà di consegna, l’ingegneria collaborativa è importante per le imprese ed è anche più sostenibile, sottolinea Thomas Zürcher, che aggiunge: «Se un prodotto può essere utilizzato per più sedi occorrono meno risorse e non è più necessario spedire i prodotti avanti e indietro. Inoltre, non c’è bisogno di una logistica costosa per le persone.»

«Per un'impresa di un Paese emergente come il Brasile, la cooperazione con la Svizzera è interessante, poiché, grazie a università eccellenti, trovano qui personale specializzato di valore nonché stabilità economica e politica.»

Espansione del settore commerciale

Il lavoro svolto durante il progetto è stato anche una pietra miliare per MyLiveZone. «Per noi era importante dimostrare che la nostra tecnologia rende possibile lo sviluppo di prodotti in tutti i continenti. Ciò ci apre nuove porte e crea un nuovo obiettivo per il nostro lavoro futuro. Ci dà la possibilità di essere già coinvolti nello sviluppo dei prodotti e di fornire assistenza con il nostro servizio. Finora l’attenzione si è concentrata sulla formazione per i nuovi prodotti» (vedi sotto).

«Siamo stati in grado di acquisire un altro settore di attività e con Altus abbiamo conquistato un cliente interessante. Il progetto è stato molto pagante per noi: ci aiuta a costruire la fiducia nei nostri servizi in tutto il mondo.»

Infine, la collaborazione intercontinentale al progetto prevede anche un insediamento in Svizzera: il gruppo sudamericano Altus pianifica di aprire presto la sua prima filiale in Europa nello Switzerland Innovation Park di Bienne e di sviluppare in futuro una parte dei suoi prodotti dalla Svizzera, in collaborazione con il team hardware in Brasile.

«La collaborazione con i partner di ricerca è molto pagante sia per noi, sia per lo sviluppo della nostra tecnologia. Sono grato a Innosuisse.»

Thomas Zürcher

Fondatore e CEO di MyLiveZone AG

Un agente online aiuta a combattere la carenza di personale specializzato

Il Remote Center di MyLiveZone a Ipsach consente anche l’insegnamento digitale. Dodici persone, presenti nella stessa stanza o distribuite in tutto il mondo, possono ad esempio collegarsi contemporaneamente al Remote Centre, dove ci sono dodici postazioni di lavoro virtuali disponibili per loro.

Finora l’insegnante doveva continuare a redigere manualmente il materiale didattico/le istruzioni per le e i partecipanti al corso. Durante la formazione, trascorreva gran parte del suo tempo spostandosi da una postazione di formazione all’altra, mostrando a ciascuno dove fare clic sullo schermo.

Nell’ambito di un progetto di Innosuisse completato nel 2021 MyLiveZone ha sviluppato, in collaborazione con lo Switzerland Innovation Park di Bienne, un agente. Prima del corso, l’insegnante mostra una tantum all’assistente digitale come muoversi attraverso il corrispondente programma software del prodotto e dove cliccare. Facendo clic, il materiale didattico viene creato automaticamente e permette inoltre all’insegnante di registrare le sue riflessioni sulle singole fasi.

Un modo completamente nuovo di insegnare per formatrici e formatori nonché apprendiste e apprendisti

Le persone partecipanti al corso possono poi cliccare alla propria velocità: la loro schermata mostra dove devono fare clic o cosa devono trascinare e dove. Viene inoltre visualizzata una spiegazione dell’operazione attivata dal singolo passaggio. Ogni partecipante può così imparare seguendo il proprio ritmo, nessuno rimane indietro. «Si tratta di un modo completamente nuovo di apprendere».

Funziona con tutte le configurazioni e dimensioni dello schermo: l’agente cerca, tramite il riconoscimento delle immagini, dove si trova l’icona successiva su cui è necessario fare clic. L’interfaccia è infatti diversa per ogni schermo. L’agente fa ciò che l’insegnante dovrebbe altrimenti fare di volta in volta con ciascun singolo individuo e che vincola le risorse.

Progetto di proseguimento: certificazione di specialiste e specialisti supportata dall’intelligenza artificiale

Il secondo progetto d’innovazione, completato nella primavera del 2023, si basa sui risultati del primo progetto. Al contrario del primo, l’agente deve ora riconoscere ciò che l’apprendista sta facendo durante la formazione e confrontarlo con le soluzioni che sono state registrate in precedenza. «La registrazione consente all’insegnante di stare virtualmente dietro all’utente e, se necessario, di esaminare più nel dettaglio una determinata sequenza».

In questo modo le esperte e gli esperti possono capire come l’alunna o l’alunno arriva alla soluzione o come utilizza il software. Ma non si tratta solo di giudicare tra «sbagliato o giusto», forse l’alunna o l’alunno ha anche scelto un percorso più efficiente rispetto all’insegnante oppure una certa sequenza è stata particolarmente intelligente nonostante il risultato sbagliato.

Valutazione più equa degli esami

«La valutazione della soluzione porta a una valutazione più equa degli esami», afferma Thomas Zürcher. E aggiunge: «Ho insegnato programmazione per oltre 20 anni e non sono sempre stato in grado di valutare in modo equo. In veste di insegnante, non è possibile approfondire ogni singola riga, se qualcuno programma per tre ore di fila. Ora l’esperta o l’esperto vede in quale fase manca ancora qualcosa. Si tratta di un feedback importante per coloro che apprendono.»

Grazie al perfezionamento dell’agente, in futuro la certificazione del personale specializzato, molto importante nel settore, potrà essere effettuata immediatamente durante l’apprendimento pratico – un altro vantaggio in tempi di carenza di specialiste e specialisti.

Sostegno fornito da Innosuisse

  • 1 progetto d’innovazione internazionale con il Brasile
  • 2 progetti d’innovazione svizzeri
  • Mentoring
  • Assegno per l’innovazione